Articolo 5 Aggiungo a caso

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In vita noto perlopiù nell’ambito della fantascienza, la sua fama crebbe notevolmente presso la critica e il grande pubblico dopo la sua morte, in patria così come in Europa (in Francia e in Italia negli anni ottanta divenne un vero e proprio scrittore di culto, anche in seguito al successo del film Blade Runner del 1982, liberamente tratto dal suo romanzo Il cacciatore di androidi), venendo dunque ampiamente rivalutato come un importante autore postmoderno, precursore della corrente artistico-letteraria dell’Avantpop. Gli sono stati dedicati molteplici studi critici che lo collocano ormai tra i classici della letteratura contemporanea.[1]

Temi centrali dei suoi visionari racconti e romanzi, per molti aspetti antesignani delle atmosfere tipiche del cyberpunk, sono i molteplici processi manipolativi del tessuto sociale da parte delle strutture di potere, la simulazione e dissimulazione della realtà, la comune concezione del “falso”, l’assuefazione alle sostanze stupefacenti – con annessi disturbi psichici da essa scaturiti – e l’indefessa indagine gnostico-mistica del divino.

  • Biografia
  • Opera
  • Pseudonimi

Philip K. Dick, 1962 circa.

Articolo 4 Cristiano

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l Maltese è esclusivamente di colore bianco e con un pelo molto folto[7]. Di solito gli occhi sono tondi di media grandezza e un po’ più piccoli del naso, le orecchie sono simili a un triangolo al contrario. Le zampe sono medie, e la coda forma un’unica grande curva, la cui punta ricade fra le anche toccando la groppa spesso arrotondata in avanti. Il colore ammette anche la tinta avorio pallido.[8]

Inoltre il colore del Maltese è uniforme bianco ma è ammesso in standard Enci anche alcune sfumature color avorio.[8]

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L’origine del cane maltese è comunemente considerata mediterranea. Apprezzato almeno fin dai tempi dei romani, le cui donne nelle case nobili lo tenevano per la sua bellezza ed estrema intelligenza, la più antica testimonianza certa della sua esistenza è una sua raffigurazione su un’anfora greca ateniese databile attorno al 500 a.C.[2][3] Una sua raffigurazione è stata rinvenuta anche nella città Etrusca di Vulci, accanto alla parola Μελιταιε (Melitaie).[senza fonte]

Il nome è attestato, per i “cani bianchi dei porti”, anche in un testo di Aristotele e successivamente da Callimaco quale “canes melitæi”.[4] Per “Melita” Callimaco poteva intendere l’omonima città, l’odierna Mdina (fondata dai Fenici nel 700 a.C. a Malta), oppure due isole, una presso la Sicilia e un’altra in Dalmazia (dai romani chiamata Melita come Malta), oggi nota come Meleda.[4]

Pare che il Maltese sia uno dei tanti cani da cui è stato selezionato anche lo Yorkshire Terrier nel XIX secolo. La sua origine però rimane sostanzialmente sconosciuta.[5][6]

La prima esposizione a cui questo cane partecipò fu nel 1862 in Gran Bretagna[senza fonte].

In passato fu utilizzato sulle navi e nei porti come cacciatore di piccoli animali roditori. È noto anche per essere stato uno degli animali da compagnia più fedeli durante la corte di Luigi XIV, quando le nobildonne di Versailles li nascondevano nelle lunghe maniche per averli sempre accanto.