Lezione di Word press del 29 Ottobre 2024 Prof . Baraniello Lezione di Word press del 29 Ottobre 2024 Prof . BaranielloLezione di Word press del 29 Ottobre 2024 Prof . BaranielloLezione di Word press del 29 Ottobre 2024 Prof . BaranielloLezione di Word press del 29 Ottobre 2024 Prof . BaranielloLezione di Word press del 29 Ottobre 2024 Prof . BaranielloLezione di Word press del 29 Ottobre 2024 Prof . Baraniello Lezione di Word press del 29 Ottobre 2024 Prof . Baraniello

L’origine del cane maltese è comunemente considerata mediterranea. Apprezzato almeno fin dai tempi dei romani, le cui donne nelle case nobili lo tenevano per la sua bellezza ed estrema intelligenza, la più antica testimonianza certa della sua esistenza è una sua raffigurazione su un’anfora greca ateniese databile attorno al 500 a.C.[2][3] Una sua raffigurazione è stata rinvenuta anche nella città Etrusca di Vulci, accanto alla parola Μελιταιε (Melitaie).[senza fonte]
Il nome è attestato, per i “cani bianchi dei porti”, anche in un testo di Aristotele e successivamente da Callimaco quale “canes melitæi”.[4] Per “Melita” Callimaco poteva intendere l’omonima città, l’odierna Mdina (fondata dai Fenici nel 700 a.C. a Malta), oppure due isole, una presso la Sicilia e un’altra in Dalmazia (dai romani chiamata Melita come Malta), oggi nota come Meleda.[4]
Pare che il Maltese sia uno dei tanti cani da cui è stato selezionato anche lo Yorkshire Terrier nel XIX secolo. La sua origine però rimane sostanzialmente sconosciuta.[5][6]
La prima esposizione a cui questo cane partecipò fu nel 1862 in Gran Bretagna[senza fonte].
In passato fu utilizzato sulle navi e nei porti come cacciatore di piccoli animali roditori. È noto anche per essere stato uno degli animali da compagnia più fedeli durante la corte di Luigi XIV, quando le nobildonne di Versailles li nascondevano nelle lunghe maniche per averli sempre accanto.